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MEDIA | INTERVISTE | FRANCESCO ERNANI - SOVRINTENDENTE DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

INTERVISTA CON IL SOVRINTENDENTE DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA, DOTT. FRANCESCO ERNANI,
IN OCCASIONE DELL'ESECUZIONE DI DUE INTERMEZZI DI PADRE MARTINI.

[D] Sovrintendente Ernani, lei è alla guida di un grande teatro, uno strumento complesso da gestire.
Nel mio lavoro, nei diversi teatri d’opera del nostro paese, ho sempre rispettato le specificità professionali dei componenti le diverse categorie artistiche e tecniche, dando loro fiducia nei compiti di interpreti e o di esecutori. È necessario poi saper portare avanti le finalità di interesse pubblico del teatro, senza lamentarsi, pur tra le molte difficoltà. Occorre la capacità di ascoltare chi svolge attività artistica o di specializzazione tecnica, perché tutti possano dare il proprio contributo alla qualità del prodotto artistico offerto al pubbico quando si apre il sipario.

[D] Quali sono gli aspetti essenziali per il funzionamento di un teatro d’opera?
Per guidare un teatro bisogna saper guardare lontano ed amministrare persino i minimi dettagli  dei diversi contratti che lo impegnano. Si deve tenere presente la tradizione del teatro, e curarla, anche senza dare a vedere di voler onorare proprio questa.

[D] Un teatro fatto innanzitutto di persone e da persone.
Nel teatro c’è bisogno di riconfermare il valore fondamentale delle relazioni tra i diversi soggetti, in particolare quelli professionali, che hanno il dono del carattere insostituibile per la qualità dello spettacolo. Cito a proposito le parole di papa Benedetto XVI che nel suo discorso alla 61. Assemblea generale della CEI, il 27 maggio 2010 ha detto: “Solo l’incontro con il tu e con il noi apre l’io a se stesso”.

[D] Guardare lontano per la musica e anche per i musicisti...
Come sovrintendente di un teatro appartengo a due generazioni fa e per questo sento il dovere di trasmettere conoscenza ed esperienza destinate anche alle future generazioni, con un’attenzione particolare a non perdere di vista la via della meritocrazia. Nessuno può pretendere un posto ma deve pretendere di avere l’occasione di dimostrare il proprio valore. 

[D] Veniamo a Padre Martini, una scelta importante per il Comunale.
Io penso, con la mia esperienza, che Padre Martini sia un musicista del Settecento che ha saputo lasciare un’impronta che a mio parere sarà indelebile. Però non so dire quanto questo rapporto, nel 21. secolo che stiamo vivendo oggi rappresenti la realtà, in un momento in cui la vita musicale, per esempio nel nostro paese, è una vita musicale certamente non serena, non soltanto per l’attività di produzione, ma anche per l’attività di formazione. È chiaro che ci dobbiamo porre temi e problemi, per esempio: in che maniera assicurare la migliore educazione musicale alla collettività nel tempo presente, in che maniera la produzione artistica possa essere confacente alla verità ricevuta guardando il presente con l’impegno del futuro, verso le nuove generazioni di autori e compositori.

[D] Uno squarcio di vita musicale della città di Bologna.
il Teatro comunale di Bologna che quest’anno compie duecentocinquant’anni, fu inaugurato nel 1763, con Padre Martini ancora vivente, e che quindi ha potuto vivere la partenza di questo teatro, inaugurato con Christoph Willibald Gluck che ha presentato il Trionfo di Clelia e che quest’anno abbiamo potuto anche rappresentare dopo 250 anni. Io ritengo veramente significativo questo rapporto con la tradizione storica del teatro.

[D] Padre Martini è una figura veramente completa, a lui abbiamo idealmente dedicato il nostro Centro studi “Tomo Quarto”.
Padre Martini è stato non soltanto il compositore, ma anche colui che ha saputo dare esempi di musica e di vita a personaggi come Mozart, a personaggi come Johann Christian Bach, e  a tanti altri, che venivano a parlare con lui e da lui portavano a casa qualcosa che noi oggi non possiamo decifrare nel vivo della vita musicale di allora, se non attraverso il lascito della corrispondenza epistolare di padre Martini. Certamente poi, avendo visto cosa hanno fatto Mozart con il suo genio e altri con il loro genio, è chiaro che è servita anche questa sua presenza, quindi a mio parere è importante che anche il Teatro Comunale di Bologna mantenga attenta la sua partecipazione a studi e a rappresentazioni che ricordino perennemente questa grande figura artistica e storica bolognese.

[D] Una produzione che verrà portata anche all’estero.
Lunedì prossimo [29 luglio 2013 n.d.r.] avremo la rappresentazione di due intermezzi di Padre Martini. Le due recite di questi  intermezzi saranno portate in Giappone nell’ottobre di quest’anno a Yokohama e a Kyoto, in uno dei templi della città, e quindi è veramente un momento di importante riflessione su Padre Martini.

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